“Signori, è stato un onore suonare con voi”
Beppe, il violinista del Pandorito, saluta.
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Risultato (16 presenti):
GARGARISMI: 6 – rossi 1, narciso 2, xmalf 1, papoclo 1, alvaro, mario, aiazzar, sauno + aut. Gamma.
CRISTERI: 3 – fede, frufru 1, giuliak 1, pepo 1, beppe, beck, gamma (-1), limusè.
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Classifica: Beppe, a 13 partite dal termine, leader da 88, chiude con 13 punti di vantaggio sul Pepo ma butta via un campionato dominato dal 12 gennaio.
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Condimeteo: 17°C.
Spettatori: 2, Giovedì e Matry.
11° intertrofeo 2015 intitolarsi memoria scafoide Osteo: 4 in testa con 10 punti.
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Omo Sky: XMALF: Partitone e poi ha dato la polpaccera al GUA.
Omo Skyfo®: BEPPE: Ma come cazzo si fa a strapparsi nella serata di addio!
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www.baglinifinanza.it: Nessun dato disponibile.
Note e Hellzapopping: Era la mia ultima partita prima dell’intervento: da venerdì 20 novembre, inshallah, apporteranno modifiche a una delle mie anche originali. La carriera l’ho voluta chiudere in bruttezza con la schioppettata al polpaccio destro che, in gergo medico, si traduce in strappo al gemello, che m’ha costretto a non terminare neanche il match d’addio e a zoppicare ancor più vistosamente.
Nei giorni scorsi, nell’imminenza dell’abbandono, per non cadere in tentazione, m’ero ripromesso di buttare serenamente via tutto l’armamentario: calzettoni da gioco, scarpette etc.
Appena rientrato mestamente nello spogliatoio ho preso i primi e li ho buttati nel secchio, erano un’eredità di due completi diversi dell’Esperia Viareggio. Avevano calcato i campi della serie C e, seppure spaiati – si vede nella foto, una calza è avorio – e sbranati, c’ero molto affezionato.
Poi è stata la volta della maglia nera e della termolana di sotto, ma ho convenuto (con me…) che avrebbero potuto farmi comodo per lavori di giardinaggio e d’imbiancatura e allora li ho rimessi in borsa. I calzoncini non li ho buttati no, quelli sono bellini per andarci a giro d’estate; c’è scritto Legea e poi c’è anche l’ancora, lo stemma di Viareggio.
Quando all’ortopedico chiesi se dopo la protesi avrei potuto rigiocare, rimase a testa china a predispormi il modulo di richiesta d’intervento chirurgico e, senza il minimo cambio d’assetto, disse “io non ho sentito niente”.
Quello che nel 2010 mi installò il defibrillatore fu meno drastico, aprì le mani ponendo i palmi delle mani verso l’alto quasi come fanno i musulmani e sollevò le sopracciglia.
Anche se dal 1972 al 2015 calcisticamente non sono mai migliorato, m’è sempre piaciuto tantissimo giocare a pallone. Ho fatto una marea di sacrifici per arrivare puntuale agli allenamenti, per andare a vedere una partita come pure per non mancare al Pandorito.
Col tempo ho sempre adeguato gli altri impegni quotidiani agli orari del pallone. Perfino gli affetti.
Nel 2007 mi sorbii 40 sedute di camera iperbarica piuttosto che stare fermo ad aspettare che l’anca me la consumasse il tempo. “Ora la situazione è migliorata, ovviamente non ricominci a fare calcetto” mi disse il medico.
Secondo voi?
Ho ricominciato ad avere dolore sopportabile nel 2011/12, a zoppicare dal 2013, a non poter fare a meno degli antidolorifici e a dormire male la notte dal luglio 2013 (da consigliere comunale).
L’accelerazione dell’artrosi dell’anca è esponenziale, l’acido ialuronico m’è passato dall’articolazione come servire il brodo con la foratella. Ho giocato lo stesso a calcetto, da reietto, da carne da macello come dice il mio amico Marmo, ma ho giocato lo stesso. Sudi, che già quello fa bene, e poi stai con uno splendido branco di amici deficienti.
Poi arrivi all’ultima sera, per festeggiarti ti fanno anche due dolci. I familiari e i colleghi te li trovi, gli amici li scegli, e io ho scelto bene. Grazie, è stato un onore suonare con voi.
Poi giù il sipario.
Arrivi a casa, sfai la borsa e ti rendi conto che hai mantenuto fede al tuo proposito, non sei caduto in tentazione e hai buttato i calzettoni.
Ma le scarpette no.
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Prossimo turno: giovedì 19 novembre, ore 20:00.
Il GUA, Giudice Unico Autoproclamato, che non sente seghe. Se le fa.
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